Come ben sa chi ha seguito gli ultimi sviluppi della vicenda Ruggiero (I "dissidenti" e l'AIDS: ovvero la triste realtà dei fatti!; Contro GcMAF e Ruggiero, parla la medicina ufficiale; I malati di HIV e lo yoghurt del professor Marco Ruggiero), esiste un blog, che analizza con grande attenzione molte delle malefatte dei negazionisti.
Il blogger che lo gestisce - Snout - giusto un anno fa, ha mandato al Rettore dell’Università di Firenze una lettera su Ruggiero e sul modo in cui costui cura le tesi di laurea e di dottorato dei suoi studenti.
Questa lettera è così bella e piena di intelligenza, che è utile tradurla e postarla anche in italiano, non solo per il suo stile – che è letterariamente colto e ironico; non solo, inoltre, perché ci spiega benissimo chi è Marco Ruggiero e che cosa faceva, prima ancora di organizzare i suoi "Magic Yoghurt Dinner" con malati di HIV; ma anche perché purtroppo in Italia non ha avuto la diffusione che merita ed è giunta l'ora di fare ammenda, dedicandole un post tutto suo, nello stesso periodo in cui raccontiamo gli sviluppi della medesima, avvilente storia, di un Rattenfänger von Hameln che specula sulle paure di persone malate, nell'indifferenza (se non complice acquiescenza) dell'Istituzione che squalifica e disonora in giro per il mondo.
C'è poi da aggiungere che questa bella lettera ci dice qualcosa di molto utile e interessante anche sul Magnifico Rettore dell'Università di Firenze.
*******************************************************
Venerdì, 11 febbraio 2011
LETTERA APERTA AL PROFESSOR ALBERTO TESI, Rettore dell’Università di Firenze, Italia
Prof. Alberto Tesi
Magnifico Rettore
Università degli Studi di Firenze
Piazza San Marco, 4
50121 – FIRENZE
ITALY
Egregio Professor Tesi,
Le scrivo per esprimere la mia più profonda ammirazione per la coraggiosa posizione presa dalla sua Università nella difesa delle imprese accademiche e del livello di insegnamento dei vostri Molto Competenti, nonché Illustri Scienziati e Ricercatori, Professor Marco Ruggiero e Professoressa Stefania Pacini, di cui ha raccontato di recente la giornalista medico-scientifica-umanistica, vincitrice di molti premi in America, Celia Farber.
Mi è particolarmente gradito notare che, grazie ai loro sforzi e agli sforzi dei loro amici della comunità internazionale dei negazionisti dell’AIDS, la tradizionale e culturalmente sempre viva Arte del Plagio viene promossa e sostenuta con tanta energia e si direbbe insegnata attivamente presso la vostra Università, apparentemente anche – stando all’articolo della Signora Farber – con il suo personale, aperto sostegno.
Per troppo tempo la nobile disciplina di copiare-e-incollare il lavoro altrui e spacciarlo per proprio è stata disincentivata, malvista ed invero crudelmente perseguitata entro i cosiddetti circoli accademici. E mentre Internet, all’inizio, si è rivelata un vantaggio per i praticanti mondiali del Plagio, con il recente sviluppo di un software anti-plagio, è sorto il problema che possa presto diventare un’Arte morente nelle scuole, nei licei e nelle università, dove un tempo fioriva.
È dunque un piacere leggere in Internet la tesi di laurea pubblicata sulla teoria negazionista dell’AIDS da parte di due vostri studenti – i cui relatori sono stati i Molto Competenti, nonché Illustri Scienziati e Ricercatori, Professor Ruggiero e Professoressa Pacini, insieme al Professor Vincenzo Crupi, della Facoltà di Medicina e Chirurgia, e al Dottor Henry H. Bauer, professore emerito presso il Virginia Polytechnic Institute and State University, USA.
Queste opere scientifiche sono state rese disponibili e sono state ampiamente promosse per molti mesi in Rete, quali risplendenti esempi dell’ottimo lavoro fatto dagli studenti presso la vostra Università, anche nel sito personale del Professor Ruggiero e nei siti dei suoi numerosi amici della comunità negazionista.
Veda per esempio le note fatte il 13 luglio 2010 e il 21 ottobre 2010 nel sito del Molto Competente, nonché Illustre Scienziato e Ricercatore David Crowe, Presidente del think-tank scientifico internazionale Rethinking AIDS (nel cui Comitato scientifico il Professor Ruggiero ha recentemente ricevuto l’onore di essere ammesso).
“13 luglio –Nuove intuizioni sul ruolo dell’HIV nell’eziologia e nella patogenesi dell’AIDS
Università di Firenze: [Presentato il 14 luglio 2010, presso l’Università di Firenze, per la discussione di una tesi di laurea] “Nella prima parte di questa tesi, analizzo le ipotesi correnti sull’eziologia e la patogenesi dell’AIDS, utilizzando l’approccio analitico decostruzionista di Jacques Derrida; cioè ho attuato delle letture attente, sensibili, eppure “trasformative” dei testi scientifici sull’HIV e l’AIDS, al fine di determinare quali aspetti di questi testi si trovino in contrasto con la loro apparente sistematicità (unità strutturale) o con il senso inteso (genesi autoriale) … etc.”
“21/10/2010 –I retrovirus endogeni quali fattori confondenti nella patogenesi dell’AIDS
“È stata discussa con alta votazione il 20 ottobre 2010 presso l’Università di Firenze una nuova tesi di laurea, che studia la questione dei retrovirus endogeni umani in segni e sintomi generalmente interpretati come provenienti da un virus esogeno – l’HIV”.
… o dal sito del Ricercatore, Studioso di Umanità e Farmacologo Autodidatta Clark Baker:
… oppure dal sito web, molto letto e influente, dell’eminente accademico americano, Professor Henry Bauer, un Molto Competente, nonché Illustre Scienziato e Ricercatore, così brillante che non ha certo bisogno di alcuna presentazione:
Postato da Henry Bauer il 21/10/2010
“Che l’HIV non causi l’AIDS viene dimostrato ancora una volta, ora in una tesi di dottorato, ‘Endogenous retroviruses as confounding factors in the pathogenesis of AIDS’, i cui relatori sono la Dr. Stefania Pacini e il Dr. Marco Ruggiero. Il lavoro è appena stato discusso (ricevendo il massimo dei voti) presso l’Università di Firenze. È in inglese ed è stato reso disponibile al pubblico. La discussione è stata in italiano.
La revisione della letteratura esistente ricorda l’opinione di vecchia data di Montagnier, secondo cui il sistema immunitario contrasta l’HIV; un lavoro non pubblicato della Dr. Christl Meyer, che ipotizza che l’HIV sia un costrutto genetico del nostro sistema immunitario (MHC/HLA), che si è adattato in senso evolutivo ed è in parte una variabile attiva, in parte ereditabile; la discussione di De Harven sui retrovirus endogeni umani quali fattori confondenti nella patogenesi dell’AIDS; e la DIMOSTRAZIONE DI YAMAMOTO CHE LA STIMOLAZIONE DEL SISTEMA IMMMUNITARIO PUÒ ERADICARE L’HIV…”
È particolarmente confortante notare che non c’è alcuna incertezza nel plagiare da parte di questi lavori di studenti dissidenti. Ogni testo consiste quasi interamente di passaggi copiati dalla Rete – per lo più da vari siti negazionisti, da articoli “scientifici” e di altro genere, da diapositive di lezioni scaricabili dal Web e perfino da wikipedia.
Qui trova la prima ventina di pagine della prima tesi, con il materiale copia-incollato sottolineato con colori diversi, a seconda della fonte originale: blu per wikipedia, rosso per Ruggiero, marrone per Crupi, verde per Bauer, viola per Duesberg, e così via:
E qui trova le prime pagine della seconda tesi, analogamente sottolineate. Noti che l’amplissima sezione rossa, che il Molto Competente, nonché Illustre Scienziato e Ricercatore professor Bauer ha descritto in termini entusiastici come “revisione della letteratura esistente” è copiata alla lettera (e senza che vi si interpoli alcun commento da parte della studentessa) da un articolo del Dr. Etienne De Harven, di recente pubblicato su un periodico scientifico americano di primo piano e molto rispettato: il Journal of American Physicians and Surgeons:
Come può vedere, entrambe le tesi di laurea sono quasi del tutto incontaminate da un qualsivoglia lavoro originale degli studenti e costituiscono due dei più raffinati e puri esempi dell’Arte del Plagio, quale viene insegnata nella sua Università. Bravo! L’Università dovrebbe essere orgogliosa di aver gratificato questi lavori negazionisti con i più alti onori, e di vederli distribuiti in modo tanto ampio in giro per il mondo in nome dell’Università stessa, quali esempi della qualità dell’insegnamento che ci si può attendere di trovare come standard dell’Università degli Studi di Firenze – grazie agli instancabili sforzi del Professor Ruggiero, del Professor Bauer, del Signor Crowe e dei loro amici.
È una gioia insperata notare degli sforzi indefessi quali quelli dimostrati da questi raffinati ed esemplari mentori e insegnanti di studenti non ancora laureati.
In genere, quando un accademico si trova a confrontarsi con l’evidenza del plagio nello scritto di uno studente, che fino a quel momento egli ha lodato e raccomandato, capisco che sia consuetudine negare con qualche imbarazzo di sapere qualcosa delle pubblicazioni originali da cui è stato tratto quanto è stato copiato. Il Professor Ruggiero, il Dottor Crupi e il Professor Bauer hanno evitato tale pusillanimità in modo che non può dare origine ad equivoci e si sono eretti giustamente orgogliosi delle competenze dei loro protégés nel Ctrl+C e Ctrl+V; anzi, hanno attivamente diffuso nel Web i frutti del loro lavoro.
In effetti, non hanno altra possibilità che riconoscere orgogliosamente il Plagio, dal momento che la maggior parte del materiale di ciascuna tesi è stata ampiamente rubata dai lavori da loro stessi pubblicati in precedenza e da altre ben note fonti negazioniste, fra cui gli articoli del Signor Crowe.
Naturalmente, si tratta di una pratica consolidata fra l’intelligencija negazionista.
Vorrei anche congratularmi con la sua Università per il suo coraggio nell'approvare e finanziare ufficialmente un corso, tenuto recentemente dal Professor Ruggiero, intitolato “Le basi chimiche dell’AIDS”, le cui diapositive sono gratuitamente offerte in dono presso il suo sito Web (cfr. “One chemical AIDS”, “Two chemical AIDS” … “Last chemical AIDS”, etc.).
Qui egli mette orgogliosamente in mostra il sostegno che l’Università ha dato al suo corso:
il contenuto del corso ha ben poco a che fare con il campo della chimica o della biologia cellulare, ma consiste invece in una ricostruzione della storia e dell’epidemiologia dell’HIV/AIDS incredibilmente coraggiosa e creativa, allo scopo di imprimere negli studenti la propria personale salda convinzione che l’HIV non sia la causa dell’AIDS. Si tratta di un esempio particolarmente ardito della qualità dell’insegnamento presso la sua Università, che deve essere pubblicizzato nel mondo, soprattutto perché è più che evidente dalle diapositive di questa lezione che né il Professor Ruggiero, né gli altri docenti che l’hanno affiancato, il Dottor Rasnick e il Dottor De Harven (entrambi ex presidenti di Rethinking AIDS) sono appesantiti, neppure di sfuggita, da una conoscenza dei metodi basilari dell’epidemiologia, o hanno la benché minima familiarità con la storia della malattia che è al centro del loro interesse. O, se è per questo, con la logica elementare, per come viene intesa convenzionalmente.
L’influenza enormemente positiva dell’insegnamento del Professor Ruggiero sui suoi giovani e diligenti studenti trova l’esempio migliore nelle sezioni “conclusive” di entrambe le tesi, che consistono in entrambi i casi in una trascrizione letterale delle diapositive 28-32 dell’ultima della serie delle sei lezioni del Professor Ruggiero.
Come ho detto prima, quel che mi ha spinto a scriverle è stata la recente intervista pubblicata da Celia Farber, una giornalista medico-scientifica-umanistica, che ha vinto molti premi in America.
Da questa intervista risulta evidente che un certo cosiddetto “professore italiano di microbiologia oggi in pensione” ha avuto l’impudenza di scriverle, per attirare la sua attenzione sul Plagio orgogliosamente sostenuto dai professori Ruggiero, Pacini, Bauer, etc. e sul contenuto del loro insegnamento, così innovativo, creativo e originalissimo. Una traduzione in inglese della sua risposta, convincente e del tutto appropriata, a questo presunto “professore di microbiologia” è stata pubblicata interamente nell’articolo della Signora Farber, come le è stata inoltrata dal Professor Ruggiero:
Egregio Professor La Placa,
accuso ricevuta della sua lettera del 16 ottobre 2010 (registrata con n. 20.10.2010). Per quanto riguarda la sostanza della sua lettera, non posso far altro che ribadire che, come lei dovrebbe sapere, la libertà di insegnamento è inscritta nel corpus della nostra legislazione e si connette alla più ampia sfera della libertà di espressione e di comunicazione del pensiero, garantita dalla nostra Costituzione. Fra l’altro, tale libertà riguarda tutte le dimensioni della libera espressione culturale dell’insegnamento come professione, che si realizza all'interno delle leggi e delle regole che codificano la materia.
Cordialmente,
Prof. Alberto Tesi
Rettore dell’Università di Firenze
Desidero ringraziarla per aver rimesso al suo posto questo cafone di un “professore di microbiologia, ora in pensione”. Bravo!
Leggere la sua risposta mi ha fatto venire le lacrime agli occhi (quasi incredulo per la gratitudine), e la esorto a mantenersi saldo nel respingere qualsiasi pressione che una comunità piena di pregiudizi potrebbe tentare di rivolgerle accusandola, in quelle che potrebbero essere considerate istituzioni meno libere e meno illuminate, di “grave scorrettezza accademica”, o di “creare un grande imbarazzo pubblico”, o di “essere un completo demente”.
È stato anche rassicurante leggere che lei ritiene sia illegale per la Costituzione Italiana intervenire in casi di plagio e di insegnamenti palesemente squilibrati e incompetenti. Mi auguro soltanto che il resto del mondo possa un giorno beneficiare della stessa libertà dalla chiusura mentale e dalle restrizioni della condotta accademica di cui è possibile godere nella città di Galileo.
Con i miei più affettuosi auguri dall’altra parte del mondo, e nello spirito della più estesa sfera della libertà di espressione e comunicazione del pensiero, resa possibile da Internet al di là delle distanze
Per servirla,
Snout
P.S. Come può vedere dalla sua lettera riprodotta nell’articolo della Signora Farber, è divenuto uso comune (negli interessi della trasparenza) pubblicare sistematicamente in Rete la corrispondenza su questioni come queste. Mi sono dunque preso la libertà di pubblicare questa lettera nel mio sito,
http://snoutworld.blogspot.com/